SOGNI DI PIETRA PERFORMANCE SONORA

PERFORMANCE SONORA

TAS – Tecnologie delle arti sonore

SOGNI DI PIETRA 1 – V.O.I. 1991 – 1993 Alessandra Angeloni – Daniele Calò PERFORMANCE SONORA TAS _ Tecnologie della Arti Sonore Prato Museo Pecci 1993

SOGNI DI PIETRA 2 – 23 S EA 1993 Alessandra Angeloni – Daniele Calò PERFORMANCE SONORA TAS _ Tecnologie delle Arti Sonore Spazio Conteiner Firenze 1993

SOGNI DI PIETRA 3 S S 33 1990 Alessandra Angeloni PERFORMANCE SONORA TAS_ Tecnologie Delle Arti Sonore Spazio Conteiner Firenze

SOGNI DI PIETRA 4 – CAMUNIA 1990 Daniele Calò PERFORMANCE SONORA TAS_Tecnologie delle Arti Sonore Spazio Conteiner Firenze

Cartolina da Badia Isola

Ti rivedo lì, dopo 23 anni. A pochi passi da quello che fu il sepolcreto del Monastero dell’Isola.

I tuoi oggetti, la tua fede nuziale in ferro sono li ripuliti, in una teca di cristallo.

Scavavo, nella polvere, pochi poveri resti di monconi di muri.

Ti ho trovata adagiata nel tuo cassone in pietra, coll’anello al dito, le tue piccole cose sul petto, un brandello di tessuto ornato da anellini.

Ti ho guardata, preziosa, giovane donna che ho immaginato forse bella, forse povera, forse felice.

Eravamo io e la tua anima.

Tu silenziosa filavi nelle stanze superiori.

Poi il lago. Il tuo lago. 

E sei rimasta li a galleggiare, finchè i tuoi abiti inzuppati non ti hanno tirato in fondo.

Il sepolcreto del monastero ti ha accolta intatta, ho baciato in silenzio le tue mani, i tuoi lunghi capelli bagnati. 

Ho provato l’incredibile tenerezza di aver tentato di difendere i tuoi poveri resti, avvolti nella stagnola in una cassetta di plastica, i tuoi piccoli ornamenti in una scatola di polistirolo del supermercato, rimasta a lungo sulla balaustra di casa mia. 

Talvolta la sera prima di lasciare lo scavo ho sentito forte la tua presenza, profilo di luce che appare e scompare sulla superfice del campo di grano che ora è diventato il lago.

Il tuo lago. 

Ho intravisto la tua sagoma piccola lontana sul far della sera lungo il limitare del bosco, seguita da quella di un cane bianco. 

Nella tua mano ho immaginato la piccola lucerna antica che ho visto in una scatola di scarpe, sulla terrazza che guarda la valle del fiume Giordano, nel lungo vagabondare in terra d’oriente. 

Perché la mia vita è intrecciata all’anima di tutte le cose vere che ho incontrato.

Cara, non guardare ciò che dicono di te, adesso.

La tua vera storia è tutta qui sospesa in me, da quel giorno che ti ho riportata alla luce, nel cimitero perduto del Monastero dell’Isola. 

Tu sei entrata nella mia vita per condurmi a quella Luce.

Sogni di Pietra 23 luglio 2023